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LE OPINIONI

Negozi aperti 24h: «Servizio in più».

«No, è inutile»

                                                                                           BRESCIA E HINTERLAND                                                                                               

9 set 2015, 15:06
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L’apertura di un supermercato 24 ore su 24 come quella del Carrefour di via Crocifissa di Rosa, fa discutere i bresciani. Ai molti favorevoli che vedono nel «non chiudere mai» un aspetto da grande metropoli e di adeguamento alle esigenze di una società che di fatto sta cambiando, rispondono i tanti contrari che vedono in questa decisione una scelta inopportuna, inutile se non addirittura «vergognosa».

Un confronto acceso si è aperto anche sulla pagina Facebook del nostro quotidiano. E pesanti commenti si registrano anche da parte di chi è contrario al lavoro domenicale e nei giorni festivi.

 

Un caso in cui lavorare h24 e 365 giorni l’anno è una realtà ormai consolidata da tre anni è quello della FARMACIA BRAVI in via San Zeno in città. Lo abbiamo registrato nelle parole del titolare, il dottor Carlo Bravi, che spiega il perchè di una scelta così impegnativa. 

«Abbiamo aperto 24 ore su 24 già dal giugno del 2013 - spiega - . Lo abbiamo fatto per dare un servizio che in una città di grandi dimensioni come Brescia mancava. Un servizio che è diverso da quello offerto dalle farmacie di turno, che funzionano per le urgenze. Ma dobbiamo tener presente che la farmacia non serve più solo per le emergenze ma vi si trovano tutti quei prodotti che facilitano la vita». 

Sul fronte del lavoro la Farmacia Bravi ha dovuto assumere nove giovani per far fronte alla copertura notturna e quattro per le aperture 365 giorni l’anno. «E sono convinto che nessun collaboratore della notte scambierebbe i suoi turni con quelli diurni, perchè dicono che è più tranquillo e che la gente è più ben disposta. Sono giovani e molto motivati e hanno dato vita ad un ottimo team, cui si affiancano però anche persone più mature e con una certa esperienza. Senza contare che dal punto di vista della sicurezza non abbiamo avuto mai problemi». 

Di certo la decisione di non chiudere mai non è una questione di business, tiene a precisare il dottor Bravi. Anzi. «Ci abbiamo messo due anni ad arrivare in pareggio e il lavoro notturno e festivo è decisamente oneroso. L’ho deciso perché credo fortemente in questa attività di servizio che offriamo alla città», evitando di fatto che molti clienti si rivolgano al Pronto soccorso.

C’è chi sostiene che si è sempre vissuti e andati avanti anche prima che i negozi tenessero aperto la domenica e, da sabato, pure la notte. Altri puntano il dito sulla sicurezza, chiedendosi se i lavoratori saranno sufficientemente tutelati di fronte ad ogni evenienza.
Altri sottolineano come la questione riguardi un cambio di modello culturale. Tra questi anche voci del sindacato, come quella di Alberto Pluda segretario della Fisascat Cisl.
«Noi siamo sempre stati critici rispetto alla legge Monti (quella che di fatto ha esteso gli orari di apertura e i giorni in cui tenere aperto ndr) perché si tratta di una deregulation del commercio che porta ad una sorta di cannibalizzazione del settore. Di fatto si potranno permettere di lavorare h24 e 365 giorni l’anno solo i supermercati della grande distribuzione, a scapito dei piccoli.

Tra i perplessi ci sono anche i bresciani che si chiedono se la città risponderà adeguando i suoi servizi a queste novità che arrivano dal mondo del commercio, allungando ad esempio gli orari di attività di metropolitana e autobus per consentire davvero a tutti di poter fare la spesa anche di notte.

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